I racconti della nonna: ti se mai chiesto perché si chiamano spaghetti alla ‘puttanesca’? La storia è tutta da scoprire: non riuscirai a crederci!
Chi sa quante volte a casa, non sapendo che cosa cucinare, avrai preparato un veloce e sfizioso piatto di spaghetti alla ‘puttanesca’ a base di sugo di pomodoro, olio extravergine d’oliva, aglio, olive nere di Gaeta, capperi e origano.
Ma ti sei mai chiesto perché questa ricetta oggi così diffusa in Italia e non solo si chiama proprio così? La storia è tutta da scoprire… non riuscirai davvero a crederci!
Per scoprire l’origine degli spaghetti alla ‘puttanesca’ bisogna innanzitutto fare un salto indietro nel tempo e risalire agli inizi del XIX secolo. Quando Ippolito Cavalcanti nel suo manuale Cucina teorico-pratica propose alcune ricette di cucina popolare napoletana. Tra queste apparve anche una prima versione della pasta alla ‘puttanesca’, chiamata però in questo caso “Vermicelli all’oglio con olive capperi ed alici salse”. Bisognerà, tuttavia, attendere fino al 1931 perché il Touring Club Italiano la inserisca all’interno di una vera e proprio guida gastronomica. Definendola con l’espressione ‘maccheroni alla marinara’, sebbene non ci sono dubbi si tratti della ricetta odierna. Ma da dove deriva, quindi, il colorito nome di spaghetti alla ‘puttanesca’? Quando lo scoprirai non riuscirai a crederci!
Al di là delle prime apparizioni della celebre e gustosa pasta alla ‘puttanesca’, come sarebbe nato di fatto questo nome così bizzarro e colorito? Benché nel linguaggio comune napoletano la ricetta venga spesso identificata semplicemente con l’espressione ‘aulive e cchiapparielle’, il termine ‘puttanesca’ risalirebbe in sostanza a questa incredibile storia. Secondo la tradizione, il piatto in questione sarebbe nato agli inizi del ‘900 in una casa di appuntamenti della periferia di Roma, ad opera di oste che ideò la ricetta appositamente per i visitatori del luogo.
Stando, invece, alla versione dell’esperto di gastronomia Arthur Schwartz gli spaghetti alla ‘puttanesca’ sarebbero stati inventati all’inizio del XX secolo dal proprietario di una casa di piacere situata a Napoli. Più precisamente nei Quartieri Spagnoli. Alcuni, inoltre, farebbero riferimento agli indumenti intimi delle ragazze della casa che, per attirare i clienti, indossavano probabilmente biancheria vistosa, colorata e ricca di trasparenze. Per altri, infine, il piatto sarebbe stato inventato da Yvette la Francese, una prostituta provenzale chi diede questo nome al piatto in onore del suo mestiere. L’avresti mai detto?
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