Si avvicina la data del 2 Novembre in cui si celebrano le persone a noi care che sono purtroppo mancate: tipico dolce di questa giornata è il torrone napoletano, ma va messo in frigo? Cosa devi sapere per conservarlo al meglio.
Ogni ricorrenza ha le sue tradizioni, soprattutto in un paese ricco di storia e cultura come il nostro. Basti pensare al Natale o alla Pasqua per rendersene conto. Ogni regione ha le sue usanze e i suoi piatti tipici da portare in tavola. Si tratta di giornate in cui ci si ritrova con familiari, parenti, coloro che amiamo per trascorrere qualche ora a godere di quel calore umano di cui abbiamo sempre bisogno. Il 2 Novembre, in particolare, si celebre la giornata dei morti: una ricorrenza per ricordare e onorare le persone care venute a mancare. Sono molti i piatti tipici di questo periodo, ve ne avevamo parlato poco tempo fa. A Napoli, in particolare, non può mai mancare il torrone: cosa devi sapere per conservarlo al meglio, va messo in frigo?
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Parliamo di un dolce amatissimo che viene preparato praticamente in mille gusti diversi. La fantasia, in questo senso, può galoppare a briglia sciolta e ogni anno pasticcerie e negozi ci propongono idee nuove e originali. Che sia fatto in casa o acquistato, è importante sapere qual è il modo giusto di conservare il torrone. Molti si chiedono se vada messo o meno in frigorifero e forse è il momento di fare chiarezza.
Ebbene, nonostante abbia una lunga conservazione, sbagliare a conservarlo può rovinarlo precocemente. Qual è il modo giusto? Il torrone non ha bisogno del frigorifero, sebbene siate liberi di sistemarcelo. Per conservarlo al meglio è sufficiente riporlo in una scatola di latta o di plastica adatta agli alimenti e sigillarla. Ora dobbiamo riporlo in un luogo asciutto, fresco e soprattutto che abbia sempre la stessa temperatura. L’ideale è una zona della casa come la dispensa o una stanza in cui non ci sono riscaldamenti. Se lo mettete in frigo dovrete fare molta attenzione all’umidità e alla condensa e non commettere mai l’errore di lasciarlo fuori per qualche ora, magari a tavola, prima di tornare a posarlo. Gli sbalzi di temperatura, infatti, lo rovineranno.
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