Ha un nome che non è proprio un invito a nozze eppure una volta assaggiato questo primo piatto è un’esplosione di sapori che conquista.
A Napoli lo chiamano ‘o sicchio d’a munnezza e cioè il secchio della spazzatura, un nome che solo a sentirlo fa pensare ad uno di quei piatti che mai e poi mai si riuscirebbe a mangiare. E invece questo primo piatto è una scoperta, un’esplosione di sapori che racconta quel tratto della cucina partenopea di restare ironica anche quando si ha a che fare con un piatto povero e di recupero.

Per noi italiani il cibo è sempre stato una cosa seria eppure in fatto di nomi, soprattutto se si prendono a riferimento ricette del sud, sappiamo come si fa a scherzare anche su questo. La pasta all’assassina così come alla puttanesca e poi gli strozzapreti, le palle del nonno (salume umbro) e la zizzona di Battipaglia sono tutti esempi di come noi italiani riusciamo a trovare il lato più buffo delle cose, anche quando per risultano importanti.
Ma se c’è il nome di un piatto che proprio non fa pensare a qualcosa di commestibile, anzi potremmo dire addirittura il contrario, è il cosiddetto ‘o sicchio d’a munnezza ovvero il secchio della spazzatura, primo piatto partenopeo tanto brutto nel nome quanto buono sul palato.
‘O sicchio d’a munnezza, come si prepara questo piatto di recupero
A dispetto di un nome che non gli rende onore, questo primo piatto potrebbe essere considerato come uno dei più buoni in assoluto della pur variegata cucina campana. Un piatto che racconta forse l’essenza di Napoli stessa: l’ironia immancabile e la necessità di non buttare e sprecare nulla. Un piatto di recupero, quindi, e come spesso succede proprio per questo risulta davvero incredibile.
Ingredienti
- 400 gr di spaghetti
- 30 gr di noci
- 30 gr di nocciole
- 5 chicchi di uva passa
- 1 cucchiaio di capperi dissalati
- 1 spicchio di aglio
- 150 gr di pomodorini del piennolo
- 8 olive nere
- Una manciata di pinoli (7/8)
- Prezzemolo qb.
- Sale qb.
- Olio evo qb.
- Origano qb.

Procedimento
- Per primo cosa bisogna lasciare in ammollo l’uva passa nell’acqua tiepida. Nel frattempo tritare noci, nocciole e pinoli, quindi sminuzzare il prezzemolo e snocciolare le olive nere.
- Acqua in pentola e al bollore calare la pasta. Contemporaneamente si prepara il sughetto semplicemente facendo rosolare l’aglio schiacciato in un po’ di olio. Quindi si aggiungono la frutta secca tritata e i capperi dissalati e si fa insaporire.
- Da parte lavare i pomodori eliminare i semi interni e tagliarli a pezzi, dopodiché si possono aggiungere al tegame con gli altri ingredienti. Aggiustare leggermente di sale e lasciare cuocere per 4/5 minuti.
- Come ultimo step vanno aggiunte le olive, la presa di origano, l’uvetta strizzata e il prezzemolo sminuzzato.
- La pasta va scolata al dente e versata nel condimento. Una volta mescolato accuratamente per far insaporire, si può procedere a servire.
Questo primo piatto si compone di piccoli ingredienti che insieme formano un connubio eccezionale. Sarà impossibile resistere.