Una caccia al tesoro all’alba, tra aghi di abete e luci calde, un piccolo cetriolino di vetro si mimetizza tra i rami. Chi lo trova per primo vince un premio, o solo l’onore di aprire il primo pacco.
La mattina di Natale, in molte case americane, i bambini cercano un ornamento a forma di cetriolo nascosto nell’albero di Natale. La regola è semplice. L’adulto nasconde il Christmas pickle. Il primo che lo scova ottiene un piccolo regalo o un privilegio. Il gioco funziona. Allena l’attenzione. Rende l’attesa divertente. E trasforma un addobbo verde e lucido in una micro-avventura.

La voce corre da decenni: “È un’usanza tedesca, la Weihnachtsgurke”. Qui conviene rallentare. In Germania quasi nessuno la pratica. Indagini di stampa e sondaggi pubblici tra il 2016 e il 2018 indicano che la stragrande maggioranza dei tedeschi non conosce la tradizione. I musei del vetro soffiato di Lauscha, in Turingia, confermano che i soffiatori producevano anche piccoli cetrioli decorativi nell’Ottocento. Ma non ci sono prove di un rito natalizio legato a quell’oggetto.
Christmas Pickles, la curiosa tradizione che si cela tra gli albero di Natale
A metà Ottocento succede altro. Il grande magazzino Woolworth inizia a importare ornamenti di vetro dalla Germania. L’idea decolla. Negli anni 1880–1890 gli scaffali americani si riempiono di frutti, noci, animali, e sì, anche di pickles. Le prime tracce del termine “Christmas pickle” compaiono sulla stampa statunitense a fine Ottocento. Da quel punto, il passo è breve: un marketing brillante racconta una “tradizione tedesca” e il pubblico la adotta. È plausibile? Sì. È dimostrato in modo definitivo? No. Non esistono documenti che certificano un rito secolare in Germania. Esiste, piuttosto, una storia ibrida: produzione tedesca, immaginario americano, narrativa commerciale.

Marketing o memoria?
Il paradosso è interessante. Una tradizione che forse nasce in negozio diventa, nel tempo, memoria familiare. Il Christmas pickle costruisce complicità. Nasconde un colore tra altri verdi. Chiede silenzio, attenzione, gioco di squadra. Se lo vuoi provare, scegli un ornamento di vetro che non stoni con il resto. Evita il verde troppo acceso se l’albero è fitto. Nascondilo a metà altezza, dove gli occhi passano ma non fissano. Cambia posizione ogni anno. E stabilisci una regola chiara: premio simbolico, tempo limitato, niente arrampicate.
Dal punto di vista storico, la spiegazione più solida resta quella commerciale tardo-ottocentesca, con epicentro tra Lauscha e i magazzini americani. La narrazione “made in Germany” resiste perché suona bene. Ma le tradizioni non sono test di purezza. Sono ponti. Se un piccolo cetriolino di vetro può tenere insieme risate, cura dei dettagli e un pizzico di mistero, forse ha già vinto.
Allora, quest’anno, cosa vuoi nascondere tra gli aghi? Un gioco, un ricordo, o il piacere di credere — consapevolmente — a una bella storia ben raccontata?