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Curiosità

I racconti della nonna: com’è nata la pastiera napoletana, conosci l’affascinante leggenda?

La pastiera napoletana è uno dei dolci più amati e celebri del periodo festivo, che si tratti di Pasqua o Natale: com’è nata, conosci l’affascinante leggenda? I racconti della nonna

Basta percepire nell’aria il suo profumo unico e inconfondibile e subito un turbinio di ricordi si fa strada nella nostra mente. La pastiera napoletana è uno dei dolci più amati e celebri della zona, tipico di feste come Natale e soprattutto Pasqua, frutto di tradizioni e storie antichissime. Sebbene sia una delizia tipicamente del Sud, il suo sapore eccezionale l’ha res amatissima in tutta Italia. Certo, col passare degli anni, di famiglia in famiglia, la ricetta si è evoluta e modificata, ma la versione originale è semplice da riconoscere tendendo d’occhio alcuni dettagli particolari di cui vi abbiamo parlato. Se tutti conoscono la pastiera, pochi sanno com’è nata: l’affascinante leggenda, i racconti della nonna.

La leggenda dietro la pastiera: sai com’è nata? I racconti della nonna (fonte pixabey)

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Com’è nata la pastiera napoletana: i racconti della nonna

Se il dolce è irresistibile la leggenda che lo accompagna è davvero affascinante. Secondo la credenza tutto ebbe inizio quando la sirena, Partenope, di cui la città di Napoli prese il nome, scelse di insediarsi nel suo golfo. Per omaggiarla la popolazione le portava in dono sette regali, sette doni, tra cui farina, uova, ricotta e vari altri ingredienti. La sirena decise di “unirli” dando così vita ad un dolce eccezionale. Una storia stupefacente, questo è certo, ma ovviamente si tratta appunto di una “storia”. E nella realtà? Scopriamolo subito!

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I racconti della nonna: le origini della pastiera napoletana (fonte pixabey)

La “teoria” più accreditata vuole che sia stata una suora a dar vita al dolce che tanto amiamo. In un convento nei pressi di San Gregorio Armeno. La suora decise di mescolare tra loro ingredienti simbolo della religione cristiana con l’aroma di fiori di arancio che si trovavano nel giardino del convento. Questi dolci venivano poi donati alle famiglie di alto rango e pare che i servitori, giunti a ritirarli, percepissero il profumo anche a grande distanza. Pare, ancora, che perfino la Regina Maria Teresa D’Austria non riuscisse a resistere a questo capolavoro di gusto, tanto da aver accennato un piccolo sorriso dopo l’assaggio, un vero “evento” per una donna celebre per la sua austerità. Affascinante, non trovate?

Angelica Gagliardi

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