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Curiosità

Cottura statica o ventilata in forno, conoscete la differenza? Perché è importante

Capita spesso di imbattersi in ricette che specificano il tipo di cottura da utilizzare in forno: cosa cambia tra versione “statica” e “ventilata”, perché è importante saperlo

Quante volte ci siamo ritrovati a seguire una ricetta e, giunti al momento di infornare il nostro piatto, non avere idea di come procedere a causa della specifica raccomandazione di utilizzare una cottura “statica” o “ventilata”? Se vi siete interrogati riguardo a quale sia, agli effetti, la differenza tra le due, cosa cambia nel risultato che andremo ad ottenere, oggi dissiperemo qualche dubbio. Prima di tutto, è importante conoscere questa differenza per essere certi della perfetta riuscita dei nostri piatti. Il tipo di cottura utilizzata, infatti, è fondamentale soprattutto per alcuni tipi di preparazioni e sbagliare significa alterare il sapore del piatto o rovinarne la consistenza. Facciamo, quindi, chiarezza: cosa cambia tra cottura “ventilata” e “statica”?

Leggi anche: Pasta, quanta acqua mettete nella pentola alla cottura: lo avreste mai immaginato?

Cosa cambia tra cottura statica e ventilata in forno, perché è importante saperlo (fonte pixabey)

Cottura al forno, “ventilata” o “statica”: cosa cambia?

Quando si parla di cottura “statica” o “ventilata” ci si riferisce ad determinate impostazioni da selezionare al momento di procedere ad infornare e cuocere un piatto. Solitamente la cottura ventilata è prerogativa dei forni elettrici e non la troviamo nei forni a gas. La cottura ventilata prevede che il calore generato dal forno si diffonda in modo uniforme grazie all’utilizzo di una ventola. Questo tipo do cottura è sicuramente più rapido e assicura ai nostri cibi una certa croccantezza. L’ideale sarebbe utilizzare questa modalità per preparazioni come crostate, biscotti o arrosti, ma anche pasta al forno e patate. La versione “statica”, invece, prevede una cottura diversa poiché il calore generato dalla resistenza del forno non circola a causa dell’assenza della ventola. Si concentra, dunque, nei punti in cui è posizionata la resistenza. Il forno si riscalda lentamente e questo tipo do cottura è preferita, quindi, per impasti che necessitano di lievitazione, come pan di spagna e pizze. Questo perché garantisce una cottura lenta ma perfetta anche all’interno.

Ogni modalità è ideale per cuocere determinati cibi (fonte pixabey)

Adesso conoscete la differenza tra le due modalità di cottura di cui i nostri forni sono dotati!

Angelica Gagliardi

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