Burro chiarificato: non tutti sanno cos’è, come si prepara e quali sono i vantaggi

Spesso si sente parlare di burro chiarificato, ma non tutti sanno cos’è, come si prepara e quali sono i suoi vantaggi. Ecco, quindi, cosa c’è da sapere a riguardo.

Quante volte avete sentito parlare di burro chiarificato? A tal proposito esiste un vero dibattito. Sono, infatti, in molti a chiedersi se sia più salutare rispetto a quello normale. Tuttavia, c’è anche da dire che non tutti sanno esattamente cos’è, come si prepara e quali sono i suoi vantaggi. Nell’articolo di oggi andremo, infatti, a chiarire questi dubbi, cercando di rispondere alle domande più comuni a proposito del burro chiarificato.

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Burro chiarificato: cos’è e come si prepara

burro chairificato
Cos’è il burro chiarificato

Il cosiddetto burro chiarificato altro non è che un particolare tipo di burro, sottoposto ad un procedimento termico ben preciso che ha l’obiettivo di eliminare l’acqua e le proteine. In questo modo, si otterrà un burro costituito principalmente da lipidi, adatto soprattutto come grasso da usare per friggere, grazie alla sua resistenza al calore. Esso, infatti, presenta un punto di fumo più elevato rispetto al burro classico, determinando così una frittura più sana e con una percentuale minore di colesterolo.

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Forse non tutti lo sanno, ma il burro chiarificato può essere prodotto direttamente a casa a partire dal burro di latte vaccino. Basta farlo sciogliere in un pentolino, facendo separare così le proteine e l’acqua dalla parte grassa che tenderà a salire in superficie. Continuate a far cuocere fino a che la parte acquosa non sarà evaporata e filtrate, infine, il liquido in un contenitore di vetro con l’aiuto di una garza.

Quali sono i vantaggi

burro chiarificato
I vantaggi rispetto al burro tradizionale

Come abbiamo già anticipato, il burro chiarificato presenta una serie di vantaggi rispetto a quello tradizionale. Questo perché, in primo luogo, ha un punto di fumo più alto (252° contro 163°-190°). Nel concreto, ciò significa che durante la frittura degli alimenti i composti potenzialmente tossici si formano a partire da temperature molto elevate, ben al di sopra dei 252 gradi. Si può usare, di fatto, come sostituto o come aggiunta all’olio extravergine d’oliva o come ingrediente fondamentale all’interno della preparazione di alcune salse come quella bernese o olandese. Per quanto riguarda invece la sua conservazione, si consiglia di riporlo in un contenitore ermetico, meglio se di vetro, per poi tenerlo in frigorifero anche per alcuni mesi.

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