Antonino Cannavacciuolo, non tutti sanno di quando dormiva in macchina: “Era una 500”

Il celebre e amatissimo Antonino Cannavacciuolo è uno chef di immenso talento e anche un personaggio seguitissimo dal pubblico: “Era una 500”, non tutti sanno di quando dormiva in macchina

Uno chef dal talento eccezionale e sempre pronto a cimentarsi in nuove avventure, come dimostra l’ultimo progetto a cui ha dato vita insieme alla moglie, la splendida Cinzia. Antonino Cannavacciuolo è anche un personaggio amatissimo dal pubblico, che lo ha conosciuto e apprezzato grazie ad una serie di programmi televisivi. Basta osservare il suo profilo Instagram per rendersi conto del seguito immenso e dell’affetto che tutti nutrono per lui. Non tutti conoscono, però, un retroscena che riguarda Antonino Cannavacciuolo: “Era una 500”, quando dormiva in macchina. Andiamo a scoprire tutti i dettagli.

Antonino Cannavacciuolo macchina
“Era una 500”, il retroscena che pochi conoscono su Antonino Cannavacciuolo, quando dormiva in macchina (fonte Instagram)

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“Era una 500”: quando Antonino Cannavacciuolo dormiva in macchina

Un cuore immenso che il pubblico ha imparato a conoscere seguendolo nei tanti programmi a cui ha preso parte. Antonino Cannavacciuolo ha sempre lavorato duramente per raggiungere gli obbiettivi che si era prefissato e per inseguire la sua grande passione, la cucina. In un’intervista al “Corriere della sera” di qualche anno fa, a raccontare qualcosa di lui è stata la madre del talentuoso chef.

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In particolare, ha ricordato di alcune “marachelle” risalenti alla sua adolescenza. Quando lo chef rincasava tardi, oltre l’orario stabilito, la sua mamma lo puniva facendolo dormire in auto. “Per la precisione, dentro la mia vecchia 500 blu” ha rivelato. Per poi aggiungere che Antonino Cannavacciuolo provò anche a “raggirare” questa punizione. “Mamma mi sono informato: è inutile che minacci di farmi trovare il materasso fuori di casa, perché non ho ancora 18 anni e non puoi cacciarmi” pare che le disse. E lei, di tutta risposta: “E allora andiamo insieme dai carabinieri e chiediamogli a che ora è prevista la ritirata per un minorenne!”. Un retroscena davvero divertente e tenerissimo, a ricordarlo oggi, non trovate anche voi?

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