Antonino Cannavacciuolo, retroscena eccezionale: “Alle 4 di notte chiamava il room service”, straordinario ricordo su Maradona

L’amatissimo e talentuoso Antonino Cannavacciuolo è uno degli chef più apprezzati del panorama gastronomico: “Alle 4 di notte chiamava il room service”, lo straordinario ricordo su Diego Armando Maradona

Il celebre chef è un volto amatissimo dal pubblico italiano, che lo segue con passione. Un talento gastronomico eccezionale, una passione che ha animato Antonino Cannavacciuolo fin da giovanissimo, quella per la cucina. Duro lavoro, sacrifici, tanta fatica, che lo hanno condotto al meritatissimo successo che oggi lo contraddistingue. Un cuore d’oro, fin da bambino, come ha raccontato la sua dolcissima mamma in un’intervista di qualche tempo fa. Ma è stato proprio lo stesso Antonino Cannavacciuolo a svelare alcuni retroscena sul suo lavoro e la sua vita: “Alle 4 di notte chiamava il room service”, lo straordinario ricordo su Diego Armando Maradona. Andiamo a scoprire cos’ha raccontato il talentuoso chef al “Corriere della Sera” qualche tempo fa.

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Antonino Cannavacciuolo
Antonino Cannavacciuolo, l’emozionante ricordo su Maradona (fonte Instagram)

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Cannavacciuolo, straordinario ricordo su Diego Armando Maradona

L’amatissimo chef ha ricordato la prima volta che vide giocare l’icona calcistica. “L’ho visto la prima volta al San Paolo quando avevo sette anni. Napoli-Inter 0 a 0. Era appena arrivato. Mio zio me lo indicò: “Quello è Maradona” ha raccontato. Anni dopo, le loro strade si intrecciano di nuovo. Accadde nel 2006, quando Cannavacciuolo lavorava alla “Sonrisa” poi divenuta celebre grazie al programma “Il Boss delle Cerimonie”, dove il padre ai tempi cucinava.

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“Nel 2006 venne qui tre giorni. In incognito. E io l’ho protetto. Si era sparsa la voce, chiamavano i giornalisti, e io negavo” ha raccontato, ricordando quei giorni. “Era a dieta. Dormiva di giorno e alle 4 di notte chiamava il room service: spaghetti alla genovese, scampi in emulsione di polpo, ma anche paccheri al ragù napoletano” ha spiegato. Un retroscena di certo straordinario, emozionante. Non solo il celebre calciatore, però. “Alla Sonrisa si teneva il festival della canzone napoletana: c’era un ragazzino bravissimo che aveva studiato al conservatorio, suonava il piano e la chitarra: Gigi D’Alessio” ha rivelato lo chef al “Corriere della Sera”.

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