Mercurio nel pesce: le specie che possono mettere in pericolo la nostra salute

Mercurio nel pesce: quali sono tutte le specie che possono mettere in grave pericolo la salute dell’uomo e i limiti massimi fissati dalle istituzioni.

Il pesce, essendo ricco di fosforo, calcio e iodio, è un alimento davvero fondamentale per la nostra nutrizione. Tuttavia, è bene fare attenzione ad alcune specie in particolare, in quanto possono contenere tracce di mercurio, un elemento che se ingerito oltre un certo limite può essere tossico per l’essere umano. Per non andare, quindi, incontro a gravi conseguenze è molto importante conoscere e sapere distinguere i pesci potenzialmente nocivi per la nostra salute. Cerchiamo di approfondire meglio questo argomento per evitare brutte sorprese.

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Mercurio nel pesce: gli effetti sulla nostra salute

mercurio nel pesce
Mercurio nel pesce: rischi per la salute

Il mercurio è un elemento presente in diverse forme fisiche e chimiche e può essere rilasciato sia da fonti naturali che artificiali. Esso può, inoltre, essere contenuto all’interno di alcune particolari specie di pesce che, se ingerite in quantità eccessive, possono determinare una serie di effetti nocivi per la nostra salute. In particolare, sarebbero soprattutto i grandi predatori come il pesce spada e la verdesca a presentare nel loro organismo quantità significative di metilmercurio con conseguenze rilevanti per l’essere umano come ad esempio danni al sistema nervoso in via di sviluppo all’interno di feti, neonati e bambini.

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Quali sono i limiti di mercurio fissati dalle istituzioni e le specie di pesce più pericolose

mercurio nel pesce
Specie pericolose: tonni di grandi dimensioni

Al di là delle considerazioni fatte appena sopra, bisogna però considerare che l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha fissato a 1,3 microgrammi per chilogrammo di peso il limite massimo di mercurio per non correre rischi per la salute. Di fatto, molto raramente la popolazione europea adulta arriva a superare questi dosaggi nella propria alimentazione.

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Inoltre, come riportato anche sul sito della Fondazione Veronesi, consumare una volta ogni tanto i prodotti che contengono mercurio oltre i limiti fissati dalle istituzioni non provoca un’intossicazione in grado di causare danni al tessuto nervoso al feto in caso di gravidanza. Tuttavia, per non correre rischi, si consiglia alle donne incinte e ai bambini di non consumare squali, pesce spada e i tonni di grandi dimensioni come ad esempio quello rosso.

 

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