Alis Focacceria: chi è la proprietaria e com’è nato il locale dove si parla la lingua dei segni

Alis Focacceria: chi è la proprietaria e com’è nato il locale dove si parla la lingua dei segni. La sua storia vi commuoverà.

Potrà sembrarvi uno dei tanti locali dell’hinterland milanese, eppure non è così. Perché Alis è il nome di una focacceria di Segrate, in provincia di Milano, con una storia molto particolare. Un luogo dove non solo è possibile gustare delle ottime pizze e focacce, ma dove si può anche imparare la Lis, vale a dire la Lingua dei Segni. Cerchiamo, quindi, di scoprire qualcosa in più sulla sua proprietaria e su come è nato questo incredibile progetto.

Chi è Alice, la proprietaria di Alis Focacceria

alis focacceria
Alice Di Luca. Fonte: Instagram

Presente sul territorio dell’hinterland milanese ormai dal 2019, Alis Focacceria è il locale aperto da Alice Di Luca, una giovane donna poco più che ventenne, sordomuta dalla nascita. Il nome del negozio ha origine proprio dall’unione delle parole ‘Alice’ e ‘Lis’, la Lingua dei Segni. Nel locale, infatti, non solo si possono assaggiare delle ottime pizze e focacce realizzate secondo le ricette tradizionali liguri, Regione di origine della famiglia di Alice, ma si possono anche ordinare usando i segni. Non a caso, dietro al bancone, spiccano delle grandi foto che mostrano come si dice ‘focaccia’ e ‘pizza’ nella Lingua dei Segni. Ma come è nato esattamente questo incredibile progetto?

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Il progetto

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La pizza di Alis Focacceria. Fonte: Instagram

Come anticipato Alis Focacceria prende piede dall’idea imprenditoriale di Alice, una giovane ragazza sordomuta dalla nascita che ha voluto portare a Segrate, in provincia di Milano, un pezzetto di Liguria grazie alle deliziose ricette dolci e salate della Riviera. Ciò che, però, rende particolare il locale è il linguaggio adottato al suo interno: la Lis, la Lingua dei Segni. “Quello di aprire un negozio di questo tipo è sempre stato il sogno di Alice” ha raccontato in una vecchia intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica dalla madre della ragazza. “Per una persona sordomuta stare a contatto con il pubblico è una sfida continua” ha spiegato la donna. “Ma da quando abbiamo aperto ci siamo resi conto di quanto sia buona la gente” ha aggiunto dubito dopo.

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“Per ora il bilancio è decisamente positivo” ha voluto, inoltre, specificare anche il marito di Alice. “Abbiamo avuto un riscontro al di là delle nostre aspettative e sono sempre di più quelli che cercano il contatto visivo con Alice per cimentarsi con la Lingua dei Segni“.

 

 

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